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IV CAMPAGNA DACICA

Pacificata la Dacia, Traiano nominò Gneo Pinario Cicatricula Longino governatore della Mesia Inferiore al posto di Manio Liberio Massimo, che avendo valorosamente resistito ai Daci e ai Roxolani, entrò a far parte del Consilium Principis di Traiano e lo seguì a Roma (il Consilum Principis, istituito da Domiziano, era posto ad un livello superiore a quello del Senato, assisteva l’imperatore in ogni materia d’interesse dello stato). Mentre i coloni romani, accompagnati dalle rispettive guarnigioni, occupavano Apulum, Buridava e Piroboridava, Decebalo, traboccante d’ira per l’umiliazione subita, nascostamente preparava la riscossa e per prima cosa fece assassinare i capi daci amici del popolo romano.

Poco dopo ricostruì le fortezze sui monti Orastie.
Alla fine del 104 Cicatricula, venne a sapere dai nostri coloni di Piroboridava che una gran massa di Roxolani si muoveva verso la provincia.

Il governatore immaginò che i Roxolani si muovessero secondo gli ordini di Decebalo, quindi gli scrisse intimandogli di fermare i barbari. Per chiarire le cose il dace propose un incontro, al quale Cicatricula si recò con pochi dei suoi, cadde in una imboscata e fu preso prigioniero. Prima di essere condotto in catene da Decebalo si suicidò.
Nella primavera del 105 il re dei daci scatenò la guerra.
Scese dal nord con grandi forze: attraversato il passo di Bran (oggi noto per il castello di Dracula), percorse la valle solcata dal fiume Ordessos.

Nella sua avanzata mise in fuga le guarnigioni Romane di Alexandria, Popesti e Piscul, che attraversato il Danubio ripararono nelle fortezze di Oescus, Novae, Appiaria (oggi Rjahovo in Bulgaria), Durostorum (oggi Slistra in Bulgaria), Sucidava (oggi Corabia in Romania) e Axiopolis (oggi Cernavodă in Romania), dove un triplo vallo di pietra difendeva la Mesia Inferiore dai Sarmati.

E infatti secondo gli ordini di Decebalo i Roxolani avanzavano da Oriente verso la provincia.

Traiano ordinò la mobilitazione di tutte le legioni, le vexillationes e gli ausiliari che avevano preso parte alla prima guerra dacica. Decebalo intanto assediava Novae, dove si trovava la legio I Italica, Sexanta Prista, approdo della flotta Mesica, Durostorum sede della legio XXI Rapax, Appiaria, Sucidava e Axiopolis, dove erano distribuiti gli ausiliari Germani. 
Da oriente premevano i Roxolani, che respinti dal vallo di Axiopolis, tentarono di attraversare il Danubio tra Sucidava e Durostorum. Consigliato da Liberio, Giusto ordinò alla legio XXI Rapax di opporsi ai barbari con tutte le forze. Con l’aiuto della cavalleria germanica i romani respinsero i Roxolani, ma accusarono pesanti perdite, mentre i Sarmati dandosi alla fuga, inseguiti dai Germani, limitarono le proprie.

Traiano partito da Roma a marce forzate raggiunse la Mesia Superiore.
Decebalo avuta notizia dell’arrivo di Traiano, tentò con tutte le sue forze di espugnare Novae e le nostre altre fortezze della Mesia Inferiore, ma i legionari e gli ausiliari, confortati dalla notizia che l’Imperatore sopraggiungeva con grandi forze resistettero.

Procedendo senza soste Traiano avanzò per liberare Novae dall’assedio, mentre Decebalo, temendo di soccombere, tolse l’assedio e si ritirò verso oriente per ricongiungersi con i Roxolani nei pressi di Axiopolis, dove accettò la battaglia, ma, sconfitto al primo scontro, preferì ritirarsi per mantenere intatto il proprio esercito, mentre i Roxolani superstiti lo abbandonavano tornando nelle proprie terre.

La ritirata di Decebalo lasciò i romani padroni del campo, ma ormai la buona stagione stava declinando, quindi l’imperatore decise di rinviare alla successiva primavera l’offensiva contro Decebalo e preferì soccorrere gli abitanti della provincia avviando le opere di ricostruzione.